Nelle assolate estati del Chianti mi capita spesso di vedere entrare nel mio studio famiglie al gran completo che mostrano sulla pelle misteriose lesioni pomfoidi estremamente pruriginose. Moglie, marito (e spesso anche figli, nonni e nipoti) mi raccontano che si svegliano al mattino grattandosi ovunque per l’intenso prurito che li affligge.
Durante la visita osservo sul tronco e sugli arti diversi elementi papulo-pomfoidi centrati da una piccola vescicola: senza dubbio si tratta di punture di insetto.
Subito chiedo se hanno mobili antichi ed eventualmente tarlati… E quasi sempre le bellissime case coloniche con travi a vista e mobili d’epoca preziosamente restaurati diventano i principali indiziati.
Si tratta cioè di punture da acari dei tarli.
Gli acari dei tarli (Pyemotes ventricosus) vivono parassitando i tarli dei mobili e si trovano quindi nei tunnel scavati dai tarli nel legno. Sono lunghi circa 0,2 mm ed invisibili ad occhio nudo. Attraverso lo “gnatosoma”, un vero e proprio pungiglione, attaccano il tarlo, lo paralizzano tramite l’iniezione di neurotossine e se ne cibano. Quando le femmine ricercano avidamente il loro nutrimento escono anche al di fuori dei tunnel creati nel legno e, se incontrano l’uomo, possono pungerlo ripetutamente scambiandolo per una delle loro prede.
Ecco che allora compaiono sulla pelle degli individui affetti le classiche lesioni che noi dermatologi identifichiamo come “orticaria papulosa” o “strofulo”, identiche comunque alle punture di altri insetti. Si localizzano soprattutto nelle zone del corpo coperte dai vestiti (tronco, gambe, braccia), in particolare quando gli indumenti sono stati a contatto con il mobile incriminato.
Bisogna precisare che gli acari di questa specie non devono essere confusi con gli acari della polvere (Dermatophagoides pteronyssinus) incapaci di pungere l’uomo.
Come si curano le punture dell’acaro del tarlo?
Sicuramente una crema cortisonica topica può aiutare ad alleviare il fastidioso prurito ed accelera la guarigione, ma la soluzione definitiva al problema rimane comunque la disinfestazione dell’ambiente e l’operazione di risanamento dei mobili tarlati, poiché eliminando il tarlo verranno allontanati anche i temutissimi acari.