Fastidiose con il loro ronzio sibilante, aggressive e spietate con le loro punture senza tregua, trasformano le fresche sere estive in un vero inferno: le zanzare.
Ormai in Italia ne possiamo incontrare di diversi tipi:
- la “zanzara comune” (Culex pipiens): esile e affusolata, più attiva al tramonto e di notte
- la “zanzara tigre” (Aedes albopictus): dal caratteristico corpo a strisce bianche, punge anche in pieno giorno, soprattutto agli arti inferiori perché vola bassa
- la “zanzara coreana” (Aedes koreicus): ultima arrivata (dal 2012) punge durante il giorno e resiste anche ai climi freddi.
Le punture della zanzara tigre e di quella coreana provocano dolore, gonfiore e prurito più intensi rispetto a quelle della zanzara comune.
Per trattare i fastidiosi pomfi è sufficiente applicare una blanda crema antinfiammatoria o una crema cortisonica.
Ma come possiamo difenderci dall’aggressione delle zanzare?
- Evitare ristagni d’acqua: tutti i tipi di zanzara necessitano di acqua per depositare e sviluppare le uova; sono sufficienti piccoli depositi come sottovasi, annaffiatoi, teli di nylon abbandonati con acqua stagnante.
- Spray e lozioni anti-zanzare: sono i sistemi attualmente più efficaci per prevenire le punture. Contengono DEET (dietiltoluamide) un principio attivo neurotossico per la zanzara. Il DEET viene generalmente utilizzato a concentrazioni intorno al 15% poiché a livelli più alti potrebbe causare irritazione cutanea; nei prodotti per bambini invece la concentrazione del DEET non deve superare il 10%.
- Zampironi: il loro nome deriva dal loro inventore, Giovanni Battista Zampironi, un farmacista veneziano vissuto nella seconda metà del XIX secolo. Gli zampironi sono composti da polvere compressa di piretro, un insetticida naturale estratto da una pianta della famiglia delle Asteracee. Anch’essi agiscono sul sistema nervoso delle zanzare bloccandolo fino alla paralisi. Bisogna sempre avere l’accortezza di utilizzare gli zampironi all’aperto, mai in ambienti chiusi.
- Diffusori elettrici o fornelletti: rilasciano nell’ambiente sostanze insetticide in grado di allontanare le zanzare (come permetrina, alletrina, cipermetrina e deltametrina). Queste sostanze, se utilizzate secondo le dovute norme, non sono nocive per l’uomo. La concentrazione chimica (1-2 milligrammi di prodotto per metro cubo) è bassa per una stanza di medie dimensioni. Ovviamente non bisogna eccedere nell’utilizzo poiché un’esposizione prolungata può provocare sintomi come malessere generale, nausea e cefalea.
- Insetticidi spray per ambienti: il DDT (para-diclorodifeniltricloroetano), divenuto famoso per aver contribuito alla lotta alla malaria, è un potente agente neurotossico per le zanzare. Sono stati condotti numerosi studi che hanno dimostrato che il DDT non è particolarmente tossico nei confronti degli esseri umani e, finora, non è stata scoperta alcuna proprietà cancerogena. Tuttavia spesso gli spray contengono anche altri composti chimici attivi: è pertanto consigliabile farne un uso moderato, in una stanza con le finestre aperte e almeno un paio d’ore prima di soggiornarci.
- Griglie elettriche: sono le classiche griglie con la luce azzurra che attirano le zanzare per poi fulminarle o le moderne “racchette”; richiedono precauzioni particolari nei confronti dei bambini che potrebbero inavvertitamente venirne a contatto.
- Zanzariere: dovrebbero essere preferibilmente a maglie strette in tessuto sintetico o metallo, per bloccare anche gli insetti di più piccole dimensioni. Molto utili nei luoghi più umidi come al mare o in prossimità di laghi o fiumi.
- Rimedi vegetali: calendula, geranio, basilico, menta, catambra, monarda; piante profumate e dotate di un bell’effetto ornamentale, ma dalla dubbia e discussa efficacia nel tenere lontane le zanzare. E le candele alla citronella? Molto amate per il profumo e l’atmosfera che creano nelle sere d’estate, sono tuttavia scarsamente attive nel dichiarato effetto insettifugo.
Miti da sfatare:
Le zanzare prediligono il “sangue dolce” o sono attratte da chi ha mangiato certi cibi piuttosto che altri: credenze popolari del tutto infondate.
Attualmente non sono chiari i fattori che determinano una maggiore suscettibilità di un individuo alle punture di zanzara. Negli ultimi anni sono state avanzate numerose ipotesi sull’argomento: gruppo sanguigno, certi tipi di alimenti, la composizione dei grassi cutanei, l’emissione di odori… Ma ad oggi sono necessari studi ulteriori e su ampie casistiche per determinare in maniera più specifica i reali fattori genetici e ambientali che ci rendono un’ambita preda di questi fastidiosi insetti.