Il tatuaggio, indelebile disegno sulla pelle, rappresenta parte della vita di una persona: evoca il ricordo di un momento, di una situazione, di un sentimento vissuto, di un frammento di storia personale… Ma nell’arco dei mesi o degli anni può insorgere il desiderio di eliminare un tatuaggio: motivi estetici, lavorativi o più semplicemente la voglia di sostituirlo con un altro di forma diversa… Si stima che almeno un terzo delle persone tatuate decida, nell’arco della propria vita, di rimuovere un tatuaggio.
Nel corso degli anni sono state utilizzate le tecniche più svariate per eliminare le particelle d’inchiostro dalla pelle: l’escissione chirurgica, l’uso di agenti esfolianti, la crioterapia, la dermoabrasione fino ai primi laser (CO2 e Argon); tuttavia queste metodiche si sono dimostrate scarsamente efficaci e soprattutto capaci di determinare gravi esiti cicatriziali.
La vera rivoluzione è arrivata con i laser Q-switched: laser capaci di emettere impulsi brevissimi (nell’ordine dei nanosecondi) ad elevata potenza (megawatt) così da arrivare a distruggere il pigmento contenuto nel derma senza provocare danni alle strutture tissutali circostanti.
Come funzionano i laser Q-switched?
Le alte energie permettono di frantumare le particelle d’inchiostro in frammenti ancora più microscopici che potranno così essere eliminati dai macrofagi (cellule “spazzine”) del nostro organismo.
La rimozione del tatuaggio avviene in più sedute, a distanza di 8 settimane l’una dall’altra. Purtroppo il numero di sedute necessarie non è prevedibile se non in maniera approssimativa (6-8 sedute, ma talvolta anche più di 10); ciò dipende dal tipo di colore, dal tipo di pigmento, dalla profondità e dall’età del tatuaggio. Più un tatuaggio è vecchio, minore sarà il numero di sedute necessarie alla sua rimozione poiché gran parte del pigmento è stato allontanato negli anni dalla fisiologica desquamazione della pelle; viceversa, più un tatuaggio è recente, maggiore sarà il numero di sedute richieste per la sua rimozione.
Quale sarà il risultato finale del ciclo di trattamenti?
Questa tecnica garantisce l’assenza di esiti cicatriziali: la pelle rimane integra e non subisce alcun danno permanente. Talvolta, soprattutto nelle persone con fototipo più scuro, può manifestarsi un’ipopigmentazione transitoria (schiarimento della pelle nella sede del trattamento) che si risolve spontaneamente in poco tempo. Alcuni colori non sono eliminabili: il bianco e il giallo e tutti i tipi di inchiostro che sono composti dalla mescolanza di pigmenti contenenti questi due colori.
Il trattamento è doloroso?
Nella mia esperienza il trattamento di rimozione dei tatuaggi è generalmente ben tollerato perché viene eseguito utilizzando contemporaneamente un sistema di raffreddamento della pelle che ha effetto anestetico.
Casi particolari…
Un capitolo a parte è rappresentato da particolari tipi di tatuaggi che, avendo un inchiostro diverso dai tatuaggi comuni, sono eliminabili più rapidamente con minor numero di sedute:
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Tatuaggio amatoriale: generalmente eseguito da un non-professionista con inchiostro di china o carbone
- Tatuaggio di origine traumatica: dovuto alla presenza di particelle estranee (spesso asfalto) penetrate nella pelle in seguito ad un trauma (ad es. incidente stradale)
- Tatuaggio cosmetico: conseguenza di un make-up permanente
- Tatuaggio applicato per marcare la sede di una radioterapia
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